Dicono di noi

Le testimonianze dei volontari italiani più significative

Cristina: “Noi tutti andiamo, insieme al personale e famiglie, a fare una gita nella foresta delle mangrovie. Godiamo della maestosità dei banyan, piante giganti che mettono radici dentro e fuori la terra. La caratteristica più evidente sono le radici aeree che, partendo dai rami, una volta raggiunto il terreno, si trasformano in altri tronchi, raggiungendo così una superficie molto ampia, sia del tronco padre, sia della fronda. Mi viene da associare la particolarità di quest’albero alla Rishilpi In quasi 50 anni di vita essa è stata capace di sviluppare molte radici aeree da cui sono emerse nuove ramificazioni e tronchi, aumentando in forza e ampiezza; insomma, una rete infinita di germogliazioni, che ha dato vita a molte attività, provenienti però tutte dalla stessa fonte, appunto, la Rishilpi. Proprio come avviene per l’albero del banyan, il cui obiettivo del nuovo tronco non è tanto quello di generare un nuovo albero indipendente, ma di essere da sostegno alla crescita e all’allargamento in orizzontale della base/tronco che lo ha generato, così la Rishilpi è la base forte e concreta da cui tutto parte e si dipana. Io mi diverto a scattare le fotografie alle persone in posa che aspettano di essere fotografate da amici e parenti, mentre percepisco la felicità del loro stare insieme, godendo del tempo di svago, oltre a quello che trascorrono normalmente lavorando. Riprendendo l’immagine del banyan, penso alla germogliazione del fare della Rishilpi. Questa immagine di tronco saldo, che attraverso una moltiplicazione di attività, butta radici aeree per riprodurre nuove radici intorno al proprio tronco per renderlo sempre più robusto e ricco di attività, mi piace. E’ una moltiplicazione del fare ragionato, appunto, che non può che rendere più salde e ampie le radici già presenti. Nel mio mondo del lavoro, ma anche nella politica del nostro Paese, dove prevale la moltiplicazione della parola astratta, questa concretezza e creatività del fare mi riempie di nuova linfa”. 


Vi riportiamo un estratto dal diario di Sergio, volontario in Bangladesh tramite YearOut , nella sua visita ai reparti di fisioterapia e all’ostello Rishilpi. “Presso il centro fisioterapico dei più piccoli ho provato una delle emozioni più forti di tutta la mia permanenza, e sì che ne ho avute tante… Mehrab è il bimbo che avevo tenuto in braccio il giorno del suo primo compleanno, solo una settimana fa. Non si muoveva, non aveva alcun riflesso, non girava lo sguardo. Ebbene, sono andato a trovarlo e l’ho trovato “riacceso”, seguiva con lo sguardo la mano della fisioterapista, muoveva le gambe e, cosa ancor più bella, mi stringeva leggermente un dito. Mi si è sciolto il cuore. Bravo Mehrab. Chissà come ti ritroverò tra qualche tempo, quando certamente tornerò a trovarti. Scosso per quanto ho potuto vedere, mi sono poi recato da Uzzal, per impratichirmi sul cricket, qui sport nazionale. Uzzal è un ragazzo speciale. Cresciuto ribelle in una famiglia poverissima, scappava spesso di casa, praticamente una capanna in un villaggio, per percorrere strade ignote e conoscere il mondo circostante. Spesso dormiva ai fianchi della strada perché non riusciva a tornare. Dovendo aiutare a sbarcare il lunario, a 10 anni saliva sugli alberi per tagliare i rami per conto dell’azienda elettrica di stato. Un giorno un ramo si è rotto così come la sua spina dorsale cadendo a terra. Da quel giorno è paraplegico ed ha avuto vita d’inferno. Parcheggiato dalla famiglia, alla Rishilpi, non si è perso d’animo, ha lottato con la forza che pochi di noi avremmo ed oggi Uzzal è laureato, gioca a cricket in Nazionale, è attivista per i diritti dei disabili (diritti inesistenti in Bangladesh), aiuta tutti in Rishilpi ed è esempio per tutti i bambini e ragazzi. A Seguire cena con bimbi disabili e ragazzi dell’ostello. Il mio sguardo va sempre oltre il mio tavolo, dove sono attorniato da Uzzal, Monica e molti dei ragazzi dell’ostello. Oltre, ci sono le mamme coraggio ed i loro pargoli che vivono all’interno di Rishilpi per curarli a tempo pieno e che mangiano qui in mensa sempre insieme ai ragazzi. Con i bimbi sempre in braccio: un boccone a loro ed uno ai bimbi, come mamma rondine nei nidi! Un gesto colmo di tenerezza. Per chiudere la serata gioiosa, in una grande sala predisposta all’uopo, hanno organizzato una Festa danzante. I ragazzi dell’ostello si esibiscono a turno in canti in Bangla in questa Sanremo esotica inaspettata e Shika ci ammalia con una danza bengalese meravigliosa con gesti lenti e raffigurazioni di vita quotidiana utilizzando dei ceri accesi. Un incanto per gli occhi.”


Giorgia è una delle 3 giovani neolaureate nella terapia della neuro psicomotricità dell’età evolutiva che hanno scelto Rishilpi per fare un’esperienza sul campo prima di continuare i loro studi. “Qui i giorni passano ma a me non sembra vero che il mio ritorno in Italia si stia avvicinando così rapidamente. Mentre ci dirigiamo verso l’ultimo CBR, quello di Khulna mi rendo conto di aver raggiunto la pace del cuore: con gli occhi spalancati cerco di cogliere ogni dettaglio di ciò che mi circonda, seduta sul mini bus mi godo ogni scossone, incrocio gli sguardi della gente, osservo sorpassi improbabili, sorrido e cerco di fissare nella mia memoria i rumori e gli odori che ormai mi sono diventati così familiari. Nonostante questo sia l’ultimo medical camp a cui partecipo, la tensione è identica a quella provata nel primo: di fronte ad ogni bambino mi sento smarrita, osservo il suo sguardo, a volte così spaventato a volte assai curioso, tento di comprendere le sue emozioni, le sue paure e i suoi bisogni, ricerco un cenno, un’intesa da parte dei genitori, ma poi sorrido e ricordo che aiutare un bambino in difficoltà è quello che amo fare e che so fare meglio, è quello che mi ha condotto fino a qui e che mi permette di conoscere ogni giorno storie diverse e di piantare ogni giorno piccoli semi che spero diverranno magnifici fiori. Inoltre, grazie alle mie amiche, colleghe e compagne di vita non mi sento mai sola e ho sempre qualcuno su cui poter contare di fronte ad ogni dubbio o incertezza, mi basta alzare un attimo lo sguardo per vederle chine su un piccoletto, a volte un po’ corrucciate, a volte più rilassate, ma sempre attente e sorridenti, consapevoli delle loro capacità e con il cuore colmo d’amore. Una poesia che amo recita così: “Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti”. Mi piace pensare che qui le emozioni, positive o negative che siano, ti riempiono il cuore ogni giorno, che ogni bambino che incontro trasforma uno sbadiglio in sorriso, che la mia passione fa battere il cuore anche davanti all’errore e ai sentimenti, che i miei occhi brillano e brilleranno sempre quando parlo del Bangladesh e di questo luogo sospeso, di questi piccoli frammenti di felicità che custodirò con cura e condividerò con amore, quello che ho ricevuto ogni giorno qui alla Rishilpi.”


Dario “Siamo partiti in 11 persone, tutti sconosciuti e diversi. Unica cose in comune sono la voglia di renderci utili e l’entusiasmo dell’esperienza. Le diverse età, il vissuto e la specifica mansione che ci ha portato in questo posto sembrerebbero inesorabilmente dividerci, ma il trovarci insieme a tavola con Enzo e Laura, le trasferte per conoscere le realtà legate alla Onlus nei dintorni e le varie Feste e incontri che gli Ospiti e i Dipendenti interni ci organizzano per ringraziarci, sono occasione per conoscerci e confrontarsi. Gli ospiti fissi dell’Ostello e i degenti piccoli con le loro Madri sono quanto di più tenero e triste che si possa incontrare. Vedere questi cuccioli con le loro madri e le Fisioterapiste che, attraverso giochi ed esercizi spesso dolorosi, combattono come tigri la disabilità spesso frutto di estrema povertà, ignoranza, sono come prendere un pugno nello stomaco!!!! Passare il tempo con loro e ascoltare, durante gli incontri, quello che hanno passato, i loro sogni pieni di speranza per un futuro possibile, ti danno la forza di credere che anche un piccolo gesto può valere e aiutare tanto. Eppure, nonostante, avrebbero tutte le ragioni di avercela con il mondo, dispensano continuamente saluti e sorrisi. Ti chiamano per nome, mentre io a malapena riesco a distinguerli, figuriamoci riconoscerli! Tentano di parlarti in Italiano, mentre io mi barcamenò con un improbabile “amar name” io mi chiamo “ donnobad” grazie e “subha sandhya” buona sera , che strappano sempre una risata. Per fortuna, tra inglese maccaronico, Google traduttore e il classico gesticolare all’Italiana ci si capisce sempre. Una altra cosa è che, qualora doveste notare un ulteriore crescita delle mie rughe d’espressione, non è colpa di un mio repentino decadimento , ma è per colpa del fluire di sorrisi che tutti dispensano in modo copioso!!! Ora sono solo al giro di boa e so di dover imparare e aspettarmi tanto dei giorni a venire. Unica certezza che mi accompagna è quella di aver ricevuto molto di più di quello che fin ora son riuscito a donare. Sono estremamente grato di aver ricevuto la possibilità di fare questa esperienza con la Rishilpi; sta solo a me viverla al meglio, custodirla come un bene prezioso e condividerla con tutti quelli che hanno un cuore grande per ascoltarla. Buona Vita” 


Martina: “È arrivato il momento di fare ordine, nella testa e nel cuore, e di iniziare a preparare la valigia per tornare a casa. Tre sono le parole che voglio portare con me e custodire come doni preziosi, come ricordi speciali di queste due settimane alla Rishilpi. ACCOGLIENZA: l’accoglienza ricevuta, con tanti sorrisi e abbracci. Il clima sereno e gioioso che Enzo, Laura, Monica, i compagni di viaggio e tutte le persone che abitano la Rishilpi hanno creato per farci sentire a casa, in ogni momento. CURA: la cura delle relazioni, perché alla Rishilpi nessuno viene dato per scontato o lasciato solo. Ascolto. Vicinanza. Presenza. Sostegno. Costanza. Incontro. RISPETTO: il rispetto reciproco nei confronti dell’altro, diverso da me, con un’attenzione e una valorizzazione delle diversità. Scoperta di nuovi colori, nuove sfumature, che riescono a convivere e a condividere tempi e spazi, giorno dopo giorno. Parto con la consapevolezza di essermi regalata del tempo di qualità e di sentirmi immensamente grata per tutto il bene ricevuto. Durante una delle prime sere con i compagni di viaggio abbiamo parlato di felicità. Sul mio diario ho scritto “Per me, la felicità, è la possibilità di poter continuare ad imparare a stupirmi della bellezza delle piccole cose”. Grazie Rishilpi, per ogni attimo di trascurabile felicità ricevuta”.


Marika è una delle 3 giovani neolaureate nella terapia della neuro psicomotricità dell’età evolutiva che hanno scelto Rishilpi per fare un’esperienza sul campo prima di continuare i loro studi. “Vorrei partire da questa frase detta da un ragazzo che vive in Rishilpi da molti anni “Quando facciamo qualcosa di bello qui lo condividiamo”. Condivisione e felicità. Credo che queste parole descrivano molto bene l’esperienza che sto vivendo. Ogni giorno è una nuova scoperta di emozioni, mi sento fortunata ad aver avuto questa opportunità e di poter condividere queste belle sensazioni con i miei compagni di viaggio, in modo particolare con le mie due grandi amiche da ormai 4 anni e colleghe da 4 mesi, Marta e Giorgia. Sto alimentando il mio cuore di tanti ricordi, sorrisi, gesti semplici, abbracci, risate, amore e desideri che mi stanno dando una un’energia pazzesca. Era da un po’ di tempo che non mi sentivo così piena di vita, c’è sempre qualche occasione per mettersi in gioco e anche se inizialmente sei in ansia e in tensione, dopo poco tempo ti tranquillizzi proprio perché tutti ti accolgono e ti fanno sentire a casa. Auguro a tutti i bimbi che ho visto e che vedrò in queste ultime settimane di essere circondati da tanto amore, di poter essere se stessi e di inseguire i propri sogni, come dice il magnifico bimbo Prihan bisogna essere delle “lomba giraf” “giraffe alte” per puntare sempre in alto. La mia “scialuppa” del Bangladesh custodisce già diversi valori, ma non ancora abbastanza per essere pronta a navigare verso l’italia. Quando tornerò ricoprirà un ruolo importante, dovrà ricordandomi di quanto si possa essere felici senza mai smettere di meravigliarsi delle piccole e semplici cose. Grazie Rishilpi!”


Marta:Siamo partite intimorite e curiose di cosa ci avrebbe aspettato al centro di Assassuni. In macchina le idee si aggrovigliavano: saremo in grado? Che si aspettano da noi? Come comunicheremo con loro? Poi arriviamo e avanti il primo piccolo paziente. Il cuore batte, sai di avere pochi minuti per carpire più informazioni possibili e intanto speri che lui si senta a suo agio e in un ambiente sicuro e protetto, l’unico ambiente in cui si può davvero crescere. Incontri occhi e sorrisi, anche qualche pianto e qualcuno che si nasconde… Ma quando inizi a lavorare la tensione si scarica. Ti accorgi che le tue mani sanno dove andare, la tua testa sa cosa consigliare e il tuo cuore é pronto a mettersi in gioco per dare il massimo a questi piccoli pazienti per cui amiamo tanto il nostro lavoro. Che bella opportunità lavorare con le tue compagne e amiche e condividere emozioni ed idee!!! Cristina, poi, è venuta con noi ed è stata fondamentale supporto e energia, in più il suo sguardo sempre attento alle persone è stato in grado di darci punti di vista diversi e farci uscire dalla nostra “deformazione professionale”. Il personale del centro si è mostrato attento e interessato dal nostro lavoro inoltre ci ha permesso di comunicare con le famiglie grazie al preziosissimo lavoro di traduzione e mediazione culturale. Infine abbiamo lasciato una piccola dedica sul loro diario: “auguriamo a tutti i professionisti e soprattutto ai bambini e alle famiglie il meglio per il loro futuro, fiduciose che il lavoro fatto e quello futuro porteranno grandi frutti” Grazie Bangladesh e grazie Rishilpi! Con affetto, Marta”


Chiara: “Se mi chiedessero di descrivere Rishilpi in poche parole sicuramente sarebbero “un posto in cui tutti si possono sentire a casa”. Enzo e Laura sono l’emblema dell’accoglienza. Quando qualcuno di noi chiede permesso prima di entrare in una stanza, il primo ricorda di non farlo, perché questa è casa nostra. In Bangladesh sembra che il tempo passi più velocemente, le giornate sono volate e quindici giorni sono passati davvero in fretta. Insieme a Martina, anche lei come me volontaria in Educatori senza Frontiere, abbiamo organizzato incontri con studenti e professori, piantando semi che speriamo crescano rigogliosi nei prossimi mesi. Ogni sera era un regalo ritrovarsi tutti quanti a cena. Siamo partiti in 11, persone diverse per età e storie passate, ma con la stessa curiosità verso l’altro. Questo ci ha legato, uno sguardo attento verso il prossimo che non è così facile da trovare nelle persone. Qui a Rishilpi però tutti sono visti, ci sono le scuole, i centri di fisioterapia, i laboratori di artigianato e tanto altro ancora. Un piccolo villaggio che accoglie chiunque voglia entrare con il cuore pronto e raccogliere amore, a prescindere da quale sia la sua casta o quali siano le sue difficoltà. Questa è la forza e la bellezza di Rishilpi, un luogo in cui si parla la lingua del cuore.”


Ringraziamo Monica, di Educatori Senza Frontiere, per questo pensiero  sulla sua esperienza presso la Rishilpi in Bangladesh: “La promessa di un viaggio che finalmente si realizza, dopo che la pandemia ci ha impedito di viaggiare per molto tempo. Mi sento piena di gratitudine per questo tempo trascorso nel Centro Rishilpi. Due settimane piene di scoperte, di incontri, di sguardi, di sorrisi, di strette di mano e abbracci sinceri. Accoglienza e speranza sono le due parole che riassumono quello che quotidianamente si vive in questo luogo, che da risaia é diventato, grazie al coraggio e alla perseveranza di Enzo e Laura, una vera e propria cittadella dell’accoglienza, ospitalità e dello sviluppo per acquisire dignita’. Qui non esistono persone con disabilità e i cosiddetti normodotati, non fa differenza che tu sia musulmano, hindù o cristiano, che tu sia bambino o adulto, uomo o donna, bengalese o straniero; qui tutti sono, siamo, innanzitutto e soprattutto esseri umani.

All’interno del Centro, con le sue tante attività, tutto ha il sapore dell’armonia, i fiori diversi e dai bei colori che abbelliscono i vialetti fanno da complemento ai saluti in bengalese, in inglese e qualche volta in italiano. Penso a quanto lavoro e dedizione ci siano voluti per costruire e ricostruire non solo i muri, ma anche le storie e le vite di tante persone. Ascolto i racconti di Laura, di Enzo e di Monica, che mi aprono una finestra sulla realtà del Bangladesh, soprattutto quella dei suoi figli più poveri ed emarginati. E poi ci sono loro, i ragazzi dell’ostello, frutti di un albero che ha le sue radici profonde nella speranza, alla quale tutti gli esseri umani hanno diritto. Loro sono capaci di regalare emozioni con grande semplicità, il gioco con una palla, una canzone, una poesia, un abbraccio e tante risate. Grazie ragazzi per la speranza che voi avete donato a me. Un grande ringraziamento va anche ai miei compagni di viaggio, Marta, Stefano, Silvia, Teresa, Marco, Simona e Carla, non dimenticherò i momenti conviviali, le chiacchiere serali e l’allegria condivisa nei viaggi sul pulmino della Rishilpi!”


Carla a ben 83 anni è al suo terzo viaggio in Bangladesh!

Lasciamo alle sue bellissime parole descrivere questa esperienza: “Sono passati tanti anni dall’ultimo viaggio e sono felice d’ aver colto questa occasione. Felice perché ho “intravvisto” i progressi fatti dallo Stato del Bangladesh ma soprattutto per aver visto quale miracolo si è realizzato alla Rishilpi. Il coraggio, l’abnegazione e la fede di Enzo e Laura hanno creato un ambiente ricco di iniziative volte ai più bisognosi siano essi emarginati perché fuori casta che portatori di disabilità: a questi, infatti, è data la gioia di svolgere al meglio il proprio lavoro. In questi primi giorni di contatti ho ammirato la serenità quasi palpabile che circola alla Rishilpi: gentilezza, generosità e com-passione aleggiano sopra tutta la comunità. Altrettanto ammirevole è la preparazione e la cura dei vari responsabili nei vari settori. Premetto che mi commuovo facilmente ma, constatare come tutta la Rishilpi sia protesa per un bene comune e cioè dare la possibilità a tutti di conoscere le proprie capacità per realizzarsi nella vita e con quale amore questo venga svolto, non può non lasciarmi indifferente; non posso trattenere la commozione per il sorriso dei bambini che ti guardano con quei meravigliosi occhioni neri, per le mamme innamorate dei loro figli con disabilità, per la generosità degli operatori. Indispensabile e di grande qualità è il depuratore dell’acqua. Funziona da 11 anni e dal 2017 può garantire acqua potabile a 50,000 persone all’esterno, così come, con filtri di sabbia, la garantisce alle scuole dei villaggi”. Grazie Carla!


Stefano è giunto in Bangladesh come volontario Rishilpi grazie alla collaborazione con  YearOut e siamo felici di condividere con voi le sue bellissime parole:

“Già dal primo giorno mi sono sentito parte della famiglia come se fossi a casa mia da sempre. Ho visitato le scuole dall’asilo/elementari/medie ed infine il centro di fisioterapia per i bambini disabili, nel vederli ho ricevuto tanta di quella energia da illuminare la Terra intera. Insieme agli altri volontari siamo andati in mezzo alla foresta e abbiamo visitato due scuole elementari apprendendo molto sia nel comportamento verso il prossimo che verso gli imprevisti della vita. I bengalesi sono dei veri motivatori della essenzialità della vita!!! Sto accumulando tanta energia, ogni giorno esperienze ed emozioni nuove, gente nuova che si conosce, abitudini e culture che apprendiamo. Enzo e Laura hanno costruito una casa dove tutti sono accolti con Amore e insieme hanno creato una grande famiglia dove tutti si aiutano e si vogliono bene senza distinzione di religioni ed io ora ne faccio parte e ne vado orgoglioso è questa la casa dove vorrei vivere!” Grazie Bangladesh e grazie Rishilpi !


Silvia è stata tra i nostri ospiti alla Rishilpi il mese scorso: “Alla Rishilpi siamo stati accolti in modo molto entusiasmante da tutta la comunità! Mentre scendevo dal pulmino lo sguardo e’ andato alle persone che ci attendevano ed erano li’ per noi, per me… Tac: subito una forte emozione, poco ci mancano le lacrime: tac! Fermo tutto e procedo a godermi la parata fatta per noi, in stanza magari faccio la molliccia e piango… Nei volti delle persone non scorgo rabbia o invidia, i bambini mi sembrano felici e per loro la scuola e’ una cosa seria, Importante per il loro futuro. Qui mi sento a mio agio, eppure sono tutti estranei, ma ho ricominciato a sentire le emozioni, a provare gioia! MI rendo conto quanto sia salutare per il mio animo trovarmi qui. Ho ritrovato nelle persone del Bangladesh la gentilezza e l’accoglienza che solo gli amici di lunga data sanno riservare. Qui impera tranquillita’ e serenita’ che di solito si prova solo quando si torna a casa propria. Il bello della Rishilpi e’ proprio questo: ci sente a casa da subito ! In Bangladesh le persone conducono una vita semplice, dappertutto un’esplosione di colori, odori e sguardi sorridenti e serafici con un contorno di anime gioiose intrise dell’atmosfera di armonica quasi palpabile… I bambini hanno una gioia e una dolcezza che non ritrovo in Italia . Percepisco che i bambini sono tanto amati e sono autentici e senza altri fini. Fare qualcosa per gli altri mi fa stare meglio, figuriamoci se poi gli “altri” sono i bambini Il mio cuore qui si sta riparando : #Rishilpi e’ l’officina del mio cuore ! Grazie e arrivederci a prestissimo!” Grazie Silvia per le tue parole!


Vi riportiamo un estratto del diario di viaggio dei nostri amici Marco e Simona.

“Il viaggio è stato lungo e faticoso, ma la presenza di compagni di viaggio straordinari e l’accoglienza ricevuta da tutti i membri della Rishilpi ci ha decisamente ripagato di tutte le fatiche affrontate. Innanzitutto i bambini, disabili e non: ci hanno fatto sentire a casa, mostrandoci un affetto fuori dal comune.

Tra decine di foto, petali e collane di fiori ci siamo molto emozionati, tanto che abbiamo miseramente balbettato il nostro saluto in bengalese. Abbiamo visitato l centro principale della Rishilpi. Siamo rimasti esterrefatti dal vedere quante cose si realizzano, soprattutto per i bimbi disabili: c’è addirittura un centro di riabilitazione che non ha nulla da invidiare a quelli italiani! È bello vedere come tutto è di tutti, sia per i bimbi che per gli adulti: non è assistenzialismo ma il donare a tutti il recupero della dignità perduta. Abbiamo visitato due scuole di villaggio e è stato bello vedere questi bimbi tutti attenti ad ascoltare il maestro. In una scuola materna stavano studiando la lingua inglese e ogni bimbo scriveva sul proprio quaderno i nomi delle principali figure geometriche in inglese. Io mi sono messa in mezzo a loro, che mi parlavano come se io capissi tutto: è stato davvero emozionante percepire che non si sentivano per niente in soggezione. Mentre eravamo dentro le scuole, dalle finestre c’era il villaggio intero che osservava noi e i bambini: ci sentivamo come delle vere star! Abbiamo conosciuto Sumaya, la bimba disabile che io e Marco stiamo sostenendo a distanza. Nel percorrere i 30 km che separano la casa di Sumaya dalla sede principale della Rishilpi, ci siamo fermati a visitare il centro di riabilitazione nel quale la nostra bimba si reca ogni tanto: tutto molto bello e curato. Tuttavia, ciò che ci ha colpito maggiormente è stata la visita a casa di Sumaya: una piccola capanna di 4×4 metri, all’interno della quale dormono mangiano e vivono…davvero piccolissimo! Tutta la comunità ci ha accolto ed è stata una grande emozione. Grazie Sumaya, tu con la sua mamma e il villaggio intero ci avete insegnato che la dignità non si raggiunge con la ricchezza ma con il cuore e con l’amore per la vita”


Laura è stata tra i nostri ospiti alla Rishilpi il mese scorso: “Appena arrivati alla Rishilpi l’impressione più forte è quella di essere a casa… Grande festa di benvenuto ma non formale: si avverte del vero affetto e tutti manifestano un grande spirito di familiarità ,amicizia e, oserei dire, di gioia! Una luce nuova brilla negli occhi dei bimbi: curiosità? preoccupazione della novità? affetto e simpatia? Certamente tutte queste cose insieme….I giorni seguenti sono un susseguirsi di impressioni e sensazioni, un turbinio di stati d’animo nuovi….Nel vedere il reparto di fisioterapia e di come gli operatori lavorano, ci si sente sommersi dall’angoscia per certi problemi fisici dei bimbi ma subito dopo ci si sente sereni e fiduciosi nelle grandi capacità degli operatori e soprattutto dalla fiducia e dall’ottimismo che traspare nei loro occhi! Speriamo che questi sguardi non ci abbandonino mai e che possiamo ritrovarli molte altre volte ancora! Grazie Bangladesh e grazie Rishilpi!” Grazie Laura per le tue parole!

 


Elena e Serena,  due giovani neo laureate in terapia della neuro psicomotricità dell’età evolutiva, sono venute come volontarie in Bangladesh nel mese di Gennaio 2023, condividiamo la loro testimonianza:

“Venire in Bangladesh è stata una scommessa, un rischio che abbiamo deciso di correre subito dopo aver raggiunto il traguardo della laurea.
Faceva così paura l’idea di affrontare un lungo viaggio da sole, di non sapere cosa avremmo trovato e di non essere all’altezza del lavoro e delle persone che ci aspettavano. Ma questo timore è volato via subito, e con lui tutti i pensieri negativi, nell’istante in cui siamo arrivate alla Rishilpi e siamo state accolte da una miriade di sorrisi che ci lanciavano fiori.

Qui ci si sente a casa, parte di una famiglia così grande ma anche così vera, che l’amore si tocca con un dito, come fosse concreto. Qui l’amore lo si vede nei ragazzi dell’ostello che ci chiedono di giocare ogni momento e ci lasciano i ruoli più importanti anche se siamo scarse, che ci prendono in giro ma ci dicono anche che dobbiamo restare, o almeno tornare, perché non importa la lingua che si parla, l’amore è universale. Qui l’amore lo si vede nei ragazzi disabili che sono accolti perché hanno occhi che parlano più delle parole, perché quando sorridono il tuo cuore non può fare altro che traboccare di gioia. Qui l’amore lo si vede nelle mamme con i bambini, perché non mollano mai e trovano anche la forza di sorridere alla vita, cantando e ballando insieme a noi.

Qui l’amore si vede in Laura ed Enzo che non fanno mai un pasto da soli, perché la loro porta è sempre aperta ad accogliere. Si vede nei guardiani che ci salutano ogni volta che passiamo.
Si vede alla canteen che è un luogo di ritrovo e di condivisione, dove una pausa veloce per un caffè diventa una chiacchierata di mezz’ora.
Si vede nel Building nuovo che è in costruzione, perché l’amore fa fare grandi cose.
Si vede nei bimbi piccini dell’asilo, tutti vestiti di rosso, che ti rincorrono saltando in braccio perché i bimbi sono così spontanei quando si tratta di amore. Si vede nella scuola dei più grandi, tutti vestiti di blu, che si affacciano dalla finestra e ci guardano incuriositi incapaci di nascondere l’imbarazzo ogni volta che passiamo in cortile, salutandoci da lontano. Si vede alla bakery dove quando si passa si fa sempre un po’ di merenda, dove l’amore per la pasticceria permette di sfornare ogni giorno tipi di biscotti sempre nuovi. Il suo profumo raggiunge ogni angolo della Rishilpi e non può che farti venire la voglia di entrare.
Si vede al centro adozioni dove l’amore si moltiplica davvero, perché con poco cambiamo la vita di un bambino che non ne può nulla di essere nato dove è nato.
Si vede al workshop dove i desideri di noi fisioterapisti diventano realtà attraverso tutori e carrozzine per i ragazzi
Si vede alla wooden section, un po’ nascosta al di là del lago, dove poche persone riescono a costruire giochi, armadi e letti partendo da nulla
Si vede dai ciabattini che, chini sulle scarpe riparano anche i buchi più grandi, facendo del loro meglio con il materiale che c’è.
Si vede nei centri di fisioterapia, che abbiamo frequentato ogni giorno, dove tutto ruota attorno ai pazienti, dove non si smette mai di imparare, dove la voglia di trovare la soluzione migliore e di condividere conoscenze non manca mai.
Alla Rishilpi l’amore si vede in tutte le persone che si incontrano ogni giorno, che ti invitano a casa e che ti offrono tutto il cibo che hanno, facendoti sedere comodo. In Bangladesh accogliere è un’arte, ma l’amore rimane una magia.”

Grazie Elena e Serena!


Elena: “Quando è mancata mia nonna, nel 2009, attraverso Rishilpi  la mia famiglia ha aiutato a costruire una scuola qui in Bangladesh, in particolare nel villaggio di Kushkhali. Io ero molto piccola ma crescendo è cresciuta anche la mia voglia di fare questo viaggio per poter vedere con i miei occhi questa realtà. Finalmente dopo 15 anni sono riuscita a partire, anche se per soli 10 giorni. Ora tra poco è giunto il momento di tornare in Italia ma senza ombra di dubbio porterò queste settimane con me per tanto tempo, ansiosa di tornare il prima possibile. In questi giorni ho avuto la possibilità di conoscere tante persone, di vedere uno stile di vita che è completamente diverso da quello occidentale; in molti direbbero che è un paese molto indietro, senza dubbio è un paese povero ma ho avuto la possibilità di vedere queste persone nella loro quotidianità e ho visto tanti, ma proprio tanti, sorrisi. Fin da subito sono rimasta colpita dall’amore che ho percepito da queste persone, da persone che avrebbero magari mille ragioni per lamentarsi ma che invece non fanno altro che essere grate anche per i più piccoli particolari che potremmo ritenere insignificanti. Ho incontrato tante mamme con i loro figli che ogni giorno vengono qui per aiutarli a camminare meglio o per tante altre ragioni, quando magari potrebbero usare quel tempo per cercarsi un lavoro di cui avrebbero molto bisogno; anche se hanno meno opportunità, i loro occhi mi sembravano essere sempre pieni di felicità. Senza dubbio, se devo pensare a un momento preferito di questo viaggio, la prima cosa che mi viene in mente è proprio al giornata in cui siamo andati nel villaggio di Kushkhali a visitare la scuola. Ammetto di essermi sentita un po’ a disagio inizialmente, ci hanno accolti con una gioia immensa e i loro riti celebrativi mi hanno per un momento colto alla sprovvista; ma è stata una mattinata piena di emozioni, in mezzo a tantissimi bambini contentissimi di avere la possibilità di andare a scuola e di imparare. Ci tengo a ringraziarli molto perché tramite una preghiera, un balletto, e una semplicissima stanzetta mi hanno permesso di sentire in qualche modo la presenza di mia nonna, come se fosse lì assieme a loro a prendersene cura. Ringrazio Rishilpi per questa bellissima opportunità e per gli aiuti che dà a tanti bambini e famiglie per cercare di dare anche a loro la possibilità di avere un futuro migliore, vi ringrazio per avermi fatto entrare in contatto con tante belle persone e sicuramente ci rivedremo presto. Grazie a tutti! Elena”

 


Sofia: “Questa era la prima volta in Asia, i due termini che utilizzerei per descriverla sono caos e colori, è un mondo diverso, frenetico e vivo, differente da quello a cui sono abituata. Sono partita senza aspettative e senza idea di come avrei trascorso le mie giornate, ora so che ogni momento è stato riempito dai dolci sorrisi dei bambini incontrati, sorrisi tenaci, pieni di affetto e sogni che spero in qualche modo di poter contribuire a realizzare. Piacevolmente ricorderò anche gli spericolati viaggi con Ruhul Amin fino al bazar (probabilmente serviti a farmi passare la paura di salire in macchina con mio padre), colmi di risate e del verde della natura che in questo paese regna sovrana. Poter visitare infine il villaggio di Kushkhali è stato il culmine di questa esperienza, un luogo sospeso nel tempo, dove commuoversi davanti a tanta bellezza è inevitabile. Concludo il viaggio piena di voglia di tornare presto a trovare persone splendide, voglia di scoprire ancora di più su questo paese e voglia di arrivare la prossima volta con conoscenze che possano contribuire alla crescita di questa realtà. Grazie di tutto, grazie Bangladesh e grazie Rishilpi” 


Alessandra: “Prima di partire e tornare in Italia mi soffermo a scrivere alcune impressioni di questo mio sesto viaggio in Bangladesh da cui sono però trascorsi 6 anni dal mio ultimo.Sono partita all’improvviso, quasi come se l’universo stesso avesse deciso di non darmi più tempo per riflettere quale fosse il momento giusto, quindi per una serie di eventi il momento giusto poteva essere solo ora!! Con felicità hanno accettato di accompagnarmi le mie due nipoti, per la loro prima volta, e questo ha reso l’evento ancora più entusiasmante! A Torino mi sono immaginata più volte il mio arrivo tanta era l’emozione di riabbracciare tutti dopo tanto tempo e non riuscivo a trattenere le lacrime al solo pensiero senza averli ancora visti. Non poteva che essere cosi infatti, l’arrivo, come sempre, è travolgente. Ti accoglie e ti avvolge un abbraccio di gioia, amore, colori che ti fa sentire come un rientro in famiglia, come se fossi stata via solo per qualche giorno. Tutti si ricordano il tuo nome tutti ti stringono nel loro sorriso.

Il programma delle giornate è molto fitto ed intenso, il tempo a disposizione è troppo poco per quello che vorrei fare, per stare insieme ad ognuno di loro parlando un misto di italiano, inglese e bengalese. Una nuova lingua si parla qui alla Rishilpi, ma la lingua con cui ci si capisce di più è #lalinguadelcuore perché tutti qui la conoscono bene! È la lingua che Enzo e Laura hanno sempre insegnato e trasmesso a tutti. Ritorno a Khuskali ora con le nipoti dove la scuoletta in nome di mia mamma fa da centro di questo piccolo villaggio. Le parole sono poche per esprimere la commozione e l’amore e la gratitudine che l’intera comunità ci trasmette. È un esperienza unica e sempre diversa e ogni volta ti da la serenità che il desiderio di un cambiamento di vita e la richiesta di un futuro di questi bambini si può rendere reale.

Ed infine ma non per ultimo da questo viaggio mi porto sempre via l’insegnamento più grande, Sumon! Un bimbo da me adottato nel 2014, ora un ragazzo che con una volontà straordinaria, spastico e con enormi difficoltà sia nella parola che nei movimenti, ora sa dire il mio nome “Alessandra” e riesce a camminare! L’esempio più grande per me che ogni giorno mi insegna quanto sono fortunata e ringrazio Dio per avermelo fatto incontrare! Quando sono stanca della frenesia della vita occidentale, mi soffermo e penso a lui, alla sua forza e al suo desiderio di diventare Ingegnere e venire a lavorare insieme a me. Il suo cuore grande pensa a dare alla sua famiglia il sostentamento per il futuro. Come Sumon tanti bimbi aspettano di poter aggiungere alla loro vita un sogno che possiamo aiutare a fare avverare! Con la promessa di tornare presto a trovarvi, la vostra Alessandra Chandra!”


Il 17 maggio 2021 L’Ambasciatore ha scritto un articolo sulla Rishilpi che abbiamo tradotto e siamo felici di condividere con voi: IL VIAGGIO DI RISHILPI – link pdf

 

 

 

 

 

 

 

 


Cristina, terapista neuro-psicomotoria, inviata dalla “Coop Sociale Chronos di Rivoli” ha tenuto una sessione di play therapy con 26 mamme dei bambini con una disabilità per aiutarle a dare il massimo dei benefici ai loro bambini, grazie al gioco. Il gioco è un linguaggio, il modo più naturale per esprimersi e la play therapy è antica quanto innovativa, perchè poco utilizzata, seppur di grande beneficio soprattutto per bambini affetti da autismo e iperattività.

 

 

 

 

 

 

 



Massimo“L’autonomia e l’indipendenza che riusciamo a dare alle persone con una disabilità e la vera partecipazione della comunità locale nel richiedere gli interventi e nel realizzarli, la Rishilpi dà assistenza ma non crea assistenzialismo, i progetti hanno una durata ben definita e i locali devono essere in grado di proseguire”. Massimo rende fieri noi e tutti i nostri sostenitori! (nella foto con la maglietta bianca, al centro).


Noemi: “Grazie! Sono partita con l’idea di rendermi utile, per dare un senso al periodo che intercorre tra laurea e specializzazione e ho scoperto Rishilpi sulla base di una segnalazione avuta in un gruppo fb di medici. La prima fortuna è stata di viaggiare con Luisa, pediatra in pensione. Insieme abbiamo messo su un laboratorio di pediatria aperto la mattina per i bimbi della Rishilpi ma anche dei villaggi vicini. Quando sono partita c’era una lista d’attesa di 50 bambini! Abbiamo insegnato cose anche di base ma importanti relativamente all’igiene e alla salute. Nonostante l’arretratezza del paese, Rishilpi è all’avanguardia…si capisce subito dal numero delle persone con disabilità che lavorano, da come la disabilità viene integrata nella vita quotidiana, dall’attenzione all’integrità del nucleo familiare (ad esempio assumendo padre e madre e mettendo a disposizione l’asilo nido). E’ pazzesco che ci siano cose per cui noi lottiamo e che lì sono semplici. Quali sono le cose davvero difficili e quali quelle semplici? La visita ai villaggi mina le proprie certezze, tutti esprimono gratitudine,emerge uno sguardo tutto diverso che fa riscoprire la vita, questi bambini non hanno nulla ma dispensano sorrisi e abbracci”


Germana “1 mese e 4 giorni in Bangladesh ad assistere i bambini con disabilità a fianco di chi opera davvero con il cuore. Conosco la Rishilpi da 20 anni, avevamo adottato una bambina che poi è stata obbligata a sposarsi, ora ne abbiamo adottati 13 tra me, il mio compagno e le nostre famiglie. Amo andare in Bangladesh (e tra novembre e dicembre per me il meteo è perfetto!). Bisogna sostenere chi davvero aiuta i bambini. Ho tantissimi video da mostrare….” Grazie Germana di essere sempre al nostro fianco e di essere stata con noi in Bangladesh!


Giorgia ed Alice hanno fatto questo video per chi non è mai stato in Bangladesh!  https://youtu.be/oIARpsjoP5U


Teresa (nella foto) per essere stata con noi in Bangladesh e averci lasciato questo video bellissimo! https://youtu.be/xTEaWeEXSkk

 

 

 

 


 

Alice Dhonnobad”, “Grazie”: una delle prime parole che ho imparato appena arrivata in Bangladesh e forse una delle più significative, in grado di riassumere al meglio ciò che provo dopo quasi un mese di permanenza in questo magico paese.
Sono grata per ogni minuto vissuto qui alla Rishilpi, dove i sorrisi sono all’ordine del giorno e dove si incontra sempre qualcuno di nuovo, pronto ad accoglierti come se ti conoscesse da una vita.Mi sento di ringraziare la Rishilpi per avermi dimostrato come, anche nelle differenze che appaiono più invalicabili, si possano creare dei legami profondi e sinceri, come avviene tra Hindu, musulmani e cristiani, persone disabili e non, italiani e bengalesi, bambini e ragazzi, in un ambiente dove ognuno si sente responsabile dell’altro, dove l’individualismo e la competizione non sono di casa e dove le parole fratello e sorella si associano ai familiari come a uno sconosciuto che ti aiuta a spingere la carrozzella per un tratto di strada difficile” Nella foto Alice e Andrea.

 


Ezio: “Volevamo adottare un bambino a distanza ma nella ricerca non siamo stati molto fortunati, finchè un amico ci ha raccontato della Rishilpi. Abbiamo adottato una bimba” – Ezio dice “abbiamo” perchè l’adozione è intesa come da parte di tutta la famiglia -“Appena sono andato in pensione sono andato a vedere se la bimba che avevamo adottato c’era davvero! E c’era! Oltre a constatare che beneficiari e progetti sono veri, la cosa che mi è piaciuta di più della Rishilpi è stata l’apertura a tutte le religioni. Così sono entrato piano piano nell’associazione. Oggi non siamo solo una famiglia adottiva ma sosteniamo un progetto, l’ostello. Anche il sostegno al progetto è avvenuto per caso, ero in Bangladesh ed è venuto un frate missionario che ha portato un bimbo caduto da un albero, la Rishilpi lo ha inserito nel programma di adozione, l’anno successivo è arrivato un altro bimbo, sempre con problemi di mobilità e autonomia, sempre portato da un frate, a quel punto l’idea di un ostello per i bimbi con particolari necessità è stata la soluzione per poter inserire questi bambini nel sistema scolastico. L’istruzione è fondamentale per questi ragazzi. I ragazzi ospitati dall’ostello sono stati abbandonati dalle famiglie o comunque lasciati a loro stessi, dunque si tratta sempre di adozione a distanza. Shawon – il ragazzo ospitato dall’ostello che veniva da un villaggio ai limiti della foresta – oggi è un maestro, in sedia a rotelle ma autosufficiente. Lui è solo il primo a raggiungere il traguardo, gli altri, siamo certi, raggiungeranno i loro obiettivi. Quasi tutti gli anni vado in Bangladesh. Si parla del mal d’Africa, ma è inevitabile legarsi a questi luoghi ove le persone ti danno tanto senza chiedere nulla, non succede di certo solo in Africa!”.


Valeria è venuta a visitare la Rishilpi nel marzo 2019. Durante la sua visita ha potuto valutare  le attività del progetto PACE finanziato da Strabordo Onlus. Ha lavorato con il team sanitario, formando lo staff in fisioterapia e ha fornito alcune linee guida al tecnico per realizzare dispositivi adeguati per le persone con disabilità. Il progetto PACE ha realizzato 297 dispositivi ortopedici.  Valeria ha partecipato alla campagna sulla salute con gli studenti delle scuole.

Contattaci

ProgettoUomo

Rishilpi International Onlus

Via dei Tulipani, 5 - 20146 Milano Italy

Tel. e Whatsapp +39 349 250 68 61 - Fax +39 02 87 15 10 20

info@prouomorishilpi.org - www.prouomorishilpi.org

Bonifico Bancario

Banca: Intesa Sanpaolo div. Terzo Settore
IBAN IT59Z0306909606100000077515
C/C Postale 1017004688

Dona con Paypal

Dona OnLine utilizzando la tua Carta di Credito attraverso il sistema sicuro Paypal

5×1000

Anche quest'anno puoi destinare il 5x1000 dell'IRPEF a sostegno di organizzazioni NONPROFIT. A te non costa nulla! Scegli Progetto Uomo Rishilpi International Onlus

C.F. 97671440150

Log in